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ALTA FEDELTA' - CALCO (Lecco)

Cinghia, in inglese Belt

Un elastico, in fondo (ma con tanta fisica dietro)

Per buttare giu` le impressioni d’ascolto su un upgrade tanto, apparentemente, modesto - una cinghia per giradischi - partiro` dall’ultimo anello della catena: l’ascoltatore. Mi scuso in anticipo per qualche tecnicismo, ma se si valuta la ca- pacita` di una cinghia di gomma di influire o no sul suono del giradischi qualche criterio bisogna averlo.

Tempo fa mi sottoposi a un test per misurare la capacita` di distinguere minime differenze di altezza fra suoni musicali; ho fatto di mestiere musica per quarant’anni e mi e` sembrato interessante valutare la qualita` del mio udito riguardo un aspetto tanto importante e un po’ dato per scontato. Dunque, se premetto che la differenza di altezza fra un tasto bianco e uno nero adiacenti sulla tastiera di un pianoforte si puo`, secondo un metro di misura messo a punto e reso standard piu` di un secolo fa, suddividere in cento minuscoli micro-intervalli chiamati cent, quel giorno la mia capacita` di distinguere differenze di altezza fra due suoni era pari a sei cent. La massima capacita` di risoluzione di un orecchio musicale molto allenato, in condizioni ottimali, e` di due cent. La cinquantesima parte dell’intervallo fra mi e fa. Cantate la scala di do e immaginate cento minuscole note fra mi e fa. Forse se avessi sostenuto il test in cuffia e non attraverso i due altoparlantini del monitor del PC avrei potuto fare anche meglio, chissa`. Ma perche´ lo dico?

Per anni in gioventu` i giradischi mi sono sembrati in genere vagamente stonati: vuoi la qualita` della stampa del long-playing non sempre perfettamente centrato, vuoi la stabilita` di rotazione del piatto - il criterio allora piu` importante nel test di un giradischi insieme al rumore di fondo, tant’e` vero che nelle recensioni il primo dato che si andava a cercare era il wow-and-flutter. Qualche volta il problema era a monte: se nella registrazione del brano la bobina ricevente del registatore era piena e l’altra quasi vuota anche gli apparecchi da studio potevano deviare minimamente dalla perfetta regolarita` di rotazione, specialmente negli anni ’60: ascoltate la dissolvenza di Monday, Monday dei Mama’s and Papa’s oppure gli ultimissimi minuti di While my guitar gently weeps, dal White Album.

Dopo trentacinque anni di CD, soltanto i giradischi migliori con i migliori motori e le alimentazioni migliori mi sembrano ruotare con precisione sopportabile; tuttavia per la mia collezione di poche centinaia di LP per lo piu` in eta` pensionabile ho scelto un piatto che avesse soprattutto un buon braccio, rinunciando alla rotazione perfetta: un Rega Planar 2. Ascolto gli LP a me piu` cari e l’immersione nei ricordi mi fa dimenticare il leggerissimo mal di mare che il vinile mi ha sempre causato. E ora, entra in gioco l’EBLT.

EBLT - anagramma di BELT, in inglese cinghia, che sicuramente vuol dire qualcosa - e` un anello di circa dieci cm. di diametro in speciale composto elastico per collegare la puleggia dei giradischi Rega al platorello su cui posa il piatto vero e proprio. La puleggia e` solidale al perno motore; la cinghia fa ruotare il piatto, in teoria, a 33.33 giri al minuto (anche se non ho mai capito perche´ non dicessero 100 giri in 3 minuti). Sembra che Rega (c’e` un lungo e dettagliato articolo sul sito) abbia speso 40 anni e circa 250.000 sterline nella sola ricerca sulle cinghie di trasmissione; questa EBLT rappresenta il culmine della ricerca e un upgrade in grado di cambiare, a quanto pare, le prestazioni complessive dei giradischi ‘P’ (Planar). Ne ho avuta una in prova. Ho scelto dischi di pianoforte poiche´ il pianoforte e` ideale per valutare oscillazioni nella regolarita` di rotazione: mentre gli strumenti in grado di eseguire suoni costanti possono minimamente variarne la frequenza essi stessi, una nota di pianoforte ha un attacco brevissimo, intenso e preciso e un decadimento del suono lento: cosi` la frequenza che sentiamo, finche´ dura, e` esattamente quella. Ho scelto il disco Standards Vol. I di Keith Jarrett, della ECM, e un album di Joe Pass e Jimmy Rowles, chitarra acustica e pianoforte: vale per la chitarra quello che vale per il piano, in scala ridotta.

Saranno le mie orecchie matte, sara` il semplice alimentatore plug-in a corredo del P2, ma mentre non sono sicuro di avere udito, come mostra Rega con un grafico, il poco wow-and-flutter ridursi a circa un decimo (la mia capacita` di differenziare altezze e` forse superiore al valore d’intervento della EBLT sulla regolarita` di rotazione: l’LP magari gira meglio ma a me continua a dare un filo di mal di mare), ho sentito chiaramente effetti la` dove una cinghia elastica, responsabile solo di dare al moto del piatto maggiore o minore consistenza, non dovrebbe causarne. E` leggermente migliorata l’immagine: strumenti non nei ma fra i diffusori; contrabbasso asciugato e piu` corposo allo stesso tempo, piu` ricco di punch; i timbri, acustici e molto ben ripresi, sono migliori e arrivano micro-particolari in piu`. L’ascolto insomma e` leggermente ma udibilmente piu` naturale. Se si pensa che in un giradischi il suono nasce direttamente dalla rotazione del disco non e` strano che una rotazione piu` regolare possa incidere sul suono: un archetto modesto peggiora il suono dello Stradivari; il cattivo feltro dei martelletti compromette la voce di uno stagionassimo, perfetto Steinway.

Ho provato con A Salty Dog dei Procol Harum: c’e` tutto quello che serve per sentire se un giradischi gira bene. E` difficile non avere aspettative quando si confrontano cose; ho cercato di non avere pregiudizi: ma c’e` poco da fare, e la voce di Gary Brooker e`, sola contro i pizzicati degli archi, un’inezia piu` vera, piu` li`. Perfino i gabbiani all’inizio si sentono un po’ meglio.

Quanto costa quell’inezia? Cinquanta euro, un decimo del costo dell’intero P2 compresa una testina piu` che decente. Alla Rega sostengono che questa Reference EBLT belt vada usata dal Planar 3 in su; a me sembra invece che sia proprio con modelli inferiori che si hanno benefici: i giradischi costosi non dovrebbero girare perfettamente comunque? Non dico che questa cinghietta cambi un P2 in un P8, ma ho pochi dubbi che lo migliori; o forse, semplicemente, che lo ottimizzi. Magari si potrebbe dotare un P2 di un alimentatore piu` sofisticato; magari, magari. Ma se si entra nella strana economia di mercato dell’audio e si abbandona la logica, i cinquanta euro possono starci. Con gli upgrade sensati l’importante non e` averli ma non provarli per poi restituirli; dal meglio, anche il poco meglio, e` scomodo tornare.
MB

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