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ALTA FEDELTA' - CALCO (Lecco)

Gaslini Sinfonico 4

Giorgio Gaslini
€ 18

Concerto per clarinetto in si bemolle e orchestra (2010) 
Orchestra Sinfonica Jupiter, direttore Giorgio Gaslini 
Clarinetto solo, Angelo Teora 
Live recording at Teatro Excelsior, Cesano Maderno, Italy on February, 17th, 2011 
L'autore, in questo suo concerto, ha innanzitutto inteso offrire alla primaria emozione dell'ascolto il suono dello strumento solistico, i timbri, i colori, le sue gamme sonore, alte, medie, gravi, tracciandone, come in un quadro, le sue ricche tonalità, vive, forti o più sfumate. 
Ha affidato quindi il tessuto compositivo all'interprete e in particolare, con Angelo Teora, non soltanto al suo virtuosismo tecnico, ma anche alle sue preziose sonorità timbriche, anch'esse parte integrante di un vero altro virtuosismo. 
Tutto ciò infine è riversato e distribuito nei quattro movimenti e nella cadenza, ovvero nella forma completa della composizione. 

Largo per Orchestra (2010)
Orchestra Sinfonica Jupiter, direttore Giorgio Gaslini 
Live recording at Teatro Excelsior, Cesano Maderno, Italy on February, 17th, 2011 
Il Largo per Orchestra nasce dalla forte impressione, da una sorta di Epifania emozionale che l'autore ha provato alla vista e all'ascolto del Gange, in India. Il fiume che viene dai secoli e va verso i secoli, allegoria dell'eternità e dell'infinito. 
Visto, percepito, sì, ma anche ascoltato. 
Il suo vasto corso è pieno di vita sommersa e in superficie, articolato in linee rette o in sobbalzi e curvature improvvise, un suono, all' ascolto di polifonia sommersa, viva. E sulle rive e dalle rive intorno giungono voci, canti lontani, richiami, cadute in acqua di rami enormi, che il vento ha strappato dal tronco possente a riva. 
La composizione assume qui il valore di memoria, di racconto in prima persona, ma nel suo scorrere, lascia che sia il grande fiume sacro protagonista assoluto della sua storia infinita. 

Moto Velocetto perpetuo per orchestra (2006)
Orchestra del Teatro Marrucino di Chieti, direttore Giorgio Gaslini 
Live recording at Teatro Marrucino, Chieti, Italy on February, 6th, 2007 
E' un carattere raro della musica "seria" di oggi quello che invece permea questa composizione: la leggerezza. 
L'Autore già dal titolo alleggerisce l'idea classica del "moto perpetuo" in musica, intromettendovi quel termine di "velocetto" che sdrammatizza l'intento creativo del brano. Di fatto questo "moto velocetto perpetuo" nasce come un piccolo prezioso quadro coreografico: mimi e ballerini intrecciano e punteggiano lievemente il continuum musicale che per due volte si apre a squarci di ampio respiro melodico-armonico che peraltro non frenano lo scorrere incessante del ritmo scandito dalla linea del perpetuum velocetto. 
La composizione sembra poter essere un infinito "da capo"; sembra infatti che rinnovi all'ascolto il desiderio di risentirla senza interruzioni di sorta, come in un circolo sonoro perfetto. Leggerezza sì, ma anche sottilissime venature di tenerezza e di umorismo. 

Big Bang Poema per orchestra sinfonica (1999) 
Orchestra Sinfonica Internazionale Giovanile "F.Fenaroli", direttore Giorgio Gaslini 
Live recording, Lanciano, Italy, on August, 22nd, 1999 
Il termine "Poema" posto nel titolo, in coda a Big Bang sembrerebbe, a uno sguardo frettoloso, la dichiarazione di "musica a programma" come è stato sempre per i celebri Poemi Sinfonici della storia della musica. Big Bang Poema è del 1999: sembrerebbe così un gesto di nostalgia verso una forma musicale da tempo desueta. 
Per la verità, invece, la partitura di questa opera è un racconto del tutto personale dell'autore, delle note e di quelle ancora misteriose vicende della origine dell'Universo e della vita sulla Terra. Di movimento in movimento rivela un approccio appassionato e insieme scanzonato alla materia scientifica. Niente quindi di "serioso" o di pedissequo. 
E' piuttosto un grande divertissment che sfodera persino una antica leggenda africana "La Storia del Tamburo" per alludere alla "Miscela Chimica"! 
Un divertimento, che svela ancor più il carattere generale dell'opera nell' "Inno Planetario" finale, nel quale non è difficile riconoscere l'ammiccamento divertito al Bolero raveliano. 
Al di là di tutto, all'ascolto rimane lo stupore e l'emozione per un tipo di scrittura stupefacente e originale nel panorama del sinfonismo di oggi. 

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