3 Notevoli N
Naim Neat Nordost
Mi riferisco al trio magico che ho messo insieme nell’ultimo anno, quando ho comprato su consiglio del bravo Alfredo prima il Naim Uniti Nova, le Neat Orkestra e per finire negli ultimi mesi tutti i cablaggi Nordost.
Come si dice… quando gli ingredienti sono buoni, la “torta” viene sempre bene e questo direi che è proprio il mio caso, ovviamente con la ciliegina! Vi anticipo che il livello che ho raggiunto, dopo un anno di affinamenti (il diavolo sta nei dettagli), è superlativo e ne sono entusiasta!
Il risultato ottenuto ha ancora una maggior valenza, se pensiamo all’essenzialità dei componenti: un all in one, le casse, il cablaggio: stop. Il tutto anche a beneficio degli ingombri, che risultano veramente ridotti all’osso, per la gioia dei famigliari...ma partiamo dall’inizio… vi presento gli ingredienti della “torta”:
Il Naim Uniti Nova che in un colpo solo, abbina: un ottimo streamer (con una valida app dedicata), un amplificatore di potenza incredibilmente potente e incisivo e che soprattutto non colora in alcun modo la riproduzione. Il tutto condito dal superbo dac Burr Brown, mai pungente anche se sempre rigoroso nella riproduzione dei dettagli (processore che come noto è al top e che di solito equipaggia solo la fascia alta dei dac come nel caso dei Luxman). Dimenticavo, il Naim ti permette anche di sentire la radio, la mattina quando ti alzi mentre fai colazione! e stiamo parlando di un apparecchio Hi End... Non da ultimo è un componente di design, rifinito divinamente, di dimensioni assolutamente accettabili, anche se bello “mastocco” (ovvero di sostanza), con i suoi 13 kg di peso (in buona parte rappresentati dall’ottimo toroidale che si fa piacevolmente sentire in classe a/b).
Veniamo alle “due bestiole”, in senso buono ovviamente! le Neat Orkestra, anche in questo caso gli ingredienti sono ottimi: un vero twitter a nastro, che oserei dire rigoroso ma sempre “confortevole”, dove non ti perdi nulla nei dettagli ma che non ti affatica mai nell’ascolto presentando delle asperità. Per venire ad una gamma media e soprattutto bassa incredibile, grazie alla conformazione isobarica dei due woofer nascosti nella cassa che tirano letteralmente delle mattonate, in modo sempre composto e preciso. Le Orkestra però per rendere al meglio, mi riferisco al mio ambiente, hanno necessitato di 3 cose semplici e banali: un rodaggio infinito di almeno 150/200 ore (credetemi sono come il vino continuano a migliorare con l’uso, come anche dichiarato nelle istruzioni) e vanno posizionate bene perdendo tempo a fare prove continue sulla convergenza (le mie sono a 60° precisi) per trovare la tridimensionalità nella riproduzione e a circa 50-60 cm dalle pareti laterali, vista la potenza dei bassi. Terzo ho sostituito i piedini a punta, con dei supporti della Isoacoustic (Gaia III), che fanno la differenza in termini di dettaglio e controllo dei bassi, oltre ad essere anche belli. Dimenticavo le Orkestra hanno anche il vantaggio pratico che sono “relativamente piccole” e trovano collocazione direi in qualsiasi ambiente. Il suono non è invece piccolo per niente a differenza delle dimensioni.
Per completare “la torta”, passo ora alla ciliegina, ma credetemi sto solo ironizzando, perché non è per niente “una ciliegina”, anzi di tutta questa storia è proprio quello di cui sono più sorpreso, mi riferisco al set Nordost di cui sono semplicemente sbalordito dall’efficacia!
Sono approdato al mondo Nordost un passo alla volta, perché con i precedenti cablaggi sentivo sempre che mancava qualcosa, si ero contento… ma come dire non soddisfatto. La riproduzione era più piatta, meno ricca di dettagli, come dire meno coinvolgente e asciutta. Forse per intuizione o per fortuna mi ero convinto che il problema fossero i cavi (troppo morbidi). Quindi ho comprato i cavi di potenza, l’ultima versione dei Red Down Leif 3 (non nego con un certo scettiscismo perché temevo che fossero troppo freddi... come si è solito pensare di Nordost), cercando i dettagli che mi mancavano e il coinvolgimento. Sarà l’abbinata con il Naim e le Neat (peraltro entrambi i produttori consigliano Nordost) ma il mondo è felicemente cambiato, oserei dire dalla notte al giorno: sono emersi tanti di quei dettagli che non si riesce neanche ad immaginare per non parlare con sorpresa anche della stratificazione dei bassi. Anche in questo caso il rodaggio conta, ma meno rispetto alla casse, comunque almeno 70 ore servono. Mi sono trovato così bene con i red down di potenza che ho cambiato tutto il rimanente cablaggio con Nordost ultima generazione Leif 3 (alimentazione Red Down 3, Blue Heaven 3, e il cavo Ethernet Bue Heaven 3).
Ma non è finita…sono rimasto così stupido da Nordost (dettaglio, calore, tridimensionalità, bassi!) che ho poi cominciato a documentarmi meglio sull’azienda, la sua storia e soprattutto tutti i suoi prodotti, dove mi si è aperto un altro mondo dell’hi end che non conoscevo.
Mi riferisco ai moduli QRT (andate a vedere che razza di aggeggi sono sul sito di Nordost) e sono finito per inserire nella ciabatta di alimentazione 3 moduli QRT (Q Koil, Q Wave, Q Sine), poi ne ho aggiunti altri 3, per fare due coppie di ogni tipo come peraltro consigliato dal produttore (che lo raccomanda non solo per vendere di più, ma perché in effetti lavorando a coppie il risultato diventa esponenziale e non multiplo).
Per valorizzare il tutto e chiudere il cerchio: ho cambiato anche la ciabatta di alimentazione, perché quella che avevo, essendo in parte filtrata, riduceva le potenzialità delle 3 coppie di Qrt. Quindi “fatto 30 per far 31 …” ho comprato la Q Base 8 di Nordost Mark III e se usate i Qrt non potete farne a meno, come il pane e il burro, sono fatti l’uno per l’altro.
La Q Base costa un botto, è vero, ma per la mia esperienza, garantisco che tutti i soldi che costa li restituisce fino all’ultima nota, con un suono limpido, cristallino e pulito da qualsiasi impurezza. In effetti fa “solo questo” ma non è poco, ovvero non aggiunge o colora il suono ma ti consente di ricevere il segnale esattamente come deve essere, libero da qualsiasi opacità e soprattutto contaminazione… mi rendo conto che è difficile crederci o anche solo immaginare... finché non si prova. Dopo però dal mondo Nordost non è facile tornare indietro (almeno per me).
Dopo tutta questo bell’elenco di componenti Nordost vi chiederete, ma quindi alla fine cosa è migliorato? come suona? Ne è valsa la pena? Vista anche della spesa... Parto dal fondo, la spesa non è indifferente, ma il risultato è semplicemente sbalorditivo e gli effetti sono tali che è quasi come aggiungere un componente di pregio all’impianto. La cosa che più mi stupisce è che un mondo completamente nuovo (soprattutto i QRT), che non avevo mai preso seriamente in considerazione e che mai avrei immaginato, potesse incidere in modo tanto tangibile sulla riproduzione.
Finalmente, tutte le volte che accendo l’impianto e che non vorrei mai spegnere, scopro sempre dettagli nuovi che non avevo mai sentito in precedenza (merito dei cavi Nordost), bassi profondi come la Fossa delle Marianne (grazie alle Orkestra), abbinato ad una forza (grazie al Naim), armonia, equilibrio, tridimensionalità, (grazie ai Qrt che correggono la sinusoide) nella riproduzione che non mi sarei mai aspettato da “un impiantino” così semplice di soli 3 componenti (le 3 N) che fanno suonare la musica liquida così Notevolmente bene!
Francesco C.