Spedizioni GRATUITE su articoli selezionati

ALTA FEDELTA' - CALCO (Lecco)

Eat a Peach

The Allman Brothers Band
€ 60

Original Master Reconrding, doppio vinile 180 gr

 

"Caleidoscopico". Dopo aver pensato per un attimo ad un aggettivo che potesse andare bene per questo doppio album dei fratelli Allman, questo mi pare il più indicato a descriverlo, in quanto quest'opera, parte studio parte live, è un quadro particolarmente esplicativo della potenza, eleganza e classe di questa band americana, fonte d'inspirazione per numerose altre band degli stessi anni e degli anni futuri, dove le mille sfaccettature del gruppo sono esibite in bella vista.

 

L'album "Eat a Peach" venne pubblicato nel febbraio del 1972, annus nobilis della storia del rock, ma anche il periodo più triste e tragico della band. Infatti, come tutti sanno, il 29 ottobre dell'anno precedente il leader della band, lo straordinario chitarrista, il "mago" della slide guitar  Duane "Skydog" Allman morì a seguito di un incidente con la sua moto nei pressi di Macon, Georgia, città d'adozione dei Fratelli. Leggenda vuole che a tagliargli la strada fù un camion che trasportava pesche (come spesso detto da coloro che videro l'immagine della copertina del disco, dedicato allo scomparso chitarrista), ma in verità era un autoarticolato, specializzato in trasporti eccezionali, guidato tra l'altro da un accanito fan degli Allman Brothers. Dura per la band fù la scomparsa del leader carismatico, ma come si dice "le tragedie non vengono mai sole" infatti, nel novembre del '72, stessa sorte toccò ad un altro grande membro del gruppo, il bassista Berry Oakley, investito anche lui mentre viaggiava in moto da un bus a pochi chilometri dove morì Skydog.. L'album in questione rappresenta quindi la linea spartiacque, il testamento del geniale chitarrista ed anche l'ultima opera del grande bassista e la storia non fù più la stessa. Nelle canzoni qui contenute si passa dal blues sporco e dannato alle improvvisazioni psichedeliche, dal country rock alle più tenere ballate d'amore, una vasta gamma del talento immenso del gruppo.

 

Ad aprire il disco troviamo una canzone tra le più belle venute fuori dalla fantasia e dal talento di Gregg Allman, fratello minore di Duane, organista e voce della band, "Ain't Wasting Time No More" narra di come è inutile perdere tempo, così prezioso e fugace, che fa scorrere tutto così veloce da farti perdere di vista le cose più importanti della vita.. Ottima è l'apertura al piano dello stesso Gregg, che lancia alla slide l'altro grande chitarrista della band, Dickey Betts, futuro artefice di grandi successi del gruppo, come "Jessica" e "Ramblin' Man". A rendere il tutto magnifico ci pensa la voce calda e blues del biondo organista, una voce quasi "nera" che impreziosisce il brano. Betts fa esplodere le sue doti chitarristiche nella seconda traccia, "Les Brers il A Minor", lunga improvvisazione strumentale che esprime tutta la sensibilità jazzistica del gruppo e che dimostra come sia sempre più rilevante il ruolo di Dickey nel coprire il gap lasciato dalla scomparsa di Duane. "Melissa", ballata acustica romantica e dolce, è una delle tracce dell'album lasciata in eredità da Skydog, poi ripresa e ri-registrata dal fratello che nell'occasione si fa vedere anche alla chitarra acustica. L'idea di questa canzone venne a Duane quando, mentre passeggiava fuori da un negozio di verdura, notò una bambina scappare dall'entrata dello stesso mentre sua madre la rincorreva urlando "Melissa, come here!!". Grande fu il successo di questo brano e forse questa fu anche la causa dell'esplosione del nome Melissa, dato a molte bambine nate in quel periodo in tutti gli Stati Uniti.

 

Ad occupare gran parte dell'opera la monumentale "Mountain Jam", primo brano live dell'album e vero e proprio tour de force strumentale dato da una band al massimo del suo splendore! La canzone fu registrata dal vivo al Fillmore East di New York e si tratta di una lunga improvvisazione basata su una canzone di Donovan, cantautore scozzese famoso per brani come "Mellow Yellow" e "Catch the Wind", che valsero il successo all'artista verso la fine degli anni '60. In questo brano si vede tutta la maestria del sestetto, con una base ritmica eccellente che da libera manovra ai chitarristi nei loro voli pindarici con le loro Gibson; le chitarre qui si scambiano i passaggi, si incrociano in un crescendo vorticoso, lasciando anche spazio ad assoli di organo e di batteria, facendo restare estasiati i presenti.. Sono presenti in questo album anche altri brani live, sempre registrati al Fillmore East, ma mai in precedenza avevano trovato spazio su disco: questi sono le ottime "One Way Out", grande boogie dal sapore blues, brano di Ellmore James stravolto completamente dallo stile "Allman", dove Duane e Betts fanno scintille, e "Trouble no More", cover di Muddy Waters, uno dei punti di riferimento della band da sempre, già presente nella versione in studio nel loro primo album omonimo del '69.

 

Da ricordare anche la splendida "Blue Sky", brano dal sapore country rock ideato da Dickey Betts e dedicato alla moglie dell'epoca. I due si separarono nel 1975 e da allora, almeno fino agli anni 90, il chitarrista non volle più suonarla dal vivo. E' una canzone allegra, che fa venire in mente una strada di campagna assolata in mezzo al verde, con il sole che illumina tutto dando allegria e buonumore.. Voce solista del brano è lo stesso Betts, accompagnato all'acustica ed ai cori da Duane e Gregg, un pezzo storico poi rifatto in maniera eccelsa nel live del '91 "An Evening with the ABB". A chiudere "Little Martha" dove Duane si cimenta in un magnifico arpeggio alla chitarra acustica. Il pezzo non è cantato erappresenta il canto del cigno del fondatore della band, quasi un saluto ai compagni ed ai fans.

 

"Eat a Peach" racchiude tutte le doti di questo fondamentale gruppo, che qui da prova di tutto il suo talento. Chissà come sarebbe andata se non fossero scomparsi i due musicisti, però la band seppe rialzarsi, dare alla luce dischi come "Brothers & Sisters" e "Win, Loose or Draw", cadere nel buio con storie di droga e condanne, abusi di alcool e litigi, ma sono arrivati ai nostri giorni e ci allietano ancora con le loro stupende canzoni.

Ricevi gratuitamente la nostra newsletter

Clicca qui per aver maggiori informazioni
Questo sito utilizza i Cookie per offrirti un'esperienza di navigazione migliore. Usando il nostro servizio accetti l'impiego dei Cookie in accordo con la nostra Cookie Policy.